12 sonate
- Casa editrice: Armelin
- Compositore: Falconara, Pierbattista
- Codice di riferimento: 39447
- Codice catalogo: OIO 147
- ISBN: 9790215809826
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Introduzione alle 12 Sonate Le dodici sonate per organo (o harmonium) del padre francescano Pier Battista da Falconara (Pierbattista Farinelli) di Falconara Alta (Ancona) (1844 – 1915), già organista nella Chiesa di Aracoeli in Roma, costituiscono una piccola parte nell’ambito della sua produzione musicale sacra. Esse vennero stampate e pubblicate per la prima volta dall’editore Pietro Cristiano presso la lit. O. Consorti di Roma, come reca il frontespizio, oltre al preciso titolo: LIBRO PRIMO / 12 / SONATE / PER / HARMONIUM OD ORGANO / DEL P. PIER BATTISTA DI FALCONARA / M. O. / ORGANISTA DEL COLLEGIO INTERNAZIONALE / DI S. ANTONIO IN ROMA. La dedica è rivolta “Al Revendissimo P. Bernardino da Portogruaro, Ministro Generale dei Minori, in attestato di sincera gratitudine e di Filiale affetto. L’autore.”. Si tengano presente le indicazioni, a firma dell’autore, relative alle problematiche esecutive dei pezzi: “Nello scrivere queste sonate si è mirato sopratutto all’utilità della maggior parte degli organisti e di tante pie congregazioni che più volte ne fecero ricerca. È difficile ora stabilire per tutte una eguale registrazione, conoscendo appieno la diversità degli Harmonium che posseggono. Perciò si è preferito lasciare al buon gusto di ciascuno la scelta dei registri, sempre pronto a indicarli qualora ne fossi richiesto, dietro precisa relazione dell’istrumento su cui dovranno eseguirsi. P. Pier Battista M. O.” Un riferimento interessante è costituito, comunque, dalle indicazioni relative all’ultima sonata: II Organo Espressivo: Principale 8 P. / Ottava / Viola 8 P. / Bordone 4 P. / Oboe / (Voce umana / Tremolo) I Organo Grande: Principali da 8 P. / (Flauto ottaviante) / Ottave / Viole / Flauti / Trombe 8 P. Pedale: Bassi 16 P. / Bord. 8 P. / Trombe 8 P. I brani furono al centro di una disputa musicologico-liturgica a cavallo dei secoli XIX e XX, a causa degli influssi del melodramma e dell’opera teatrale che, in questo periodo, determinavano lo stile organistico, pur alla ricerca di un autentico “stile da chiesa”. Non è difficile notare, inoltre, l’evidente affinità, nella scrittura organistica, con gerghi pianistici coerentemente con le opere coeve. Gian Vito Tannoia