Complete Works for Keyboard Instrument
- Casa editrice: Breitkopf
- Compositore: Fischer, Johann Caspar Ferdina
- Codice di riferimento: 28757
- Codice catalogo: EB 8407
- ISBN: 9790004177136
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L'opera di AG Ritter "Sulla storia dell'esecuzione dell'organo" (Lipsia 1884) e il "Primo libro d'organo" (1887) del sottoscritto richiamarono ancora una volta l'attenzione sul direttore di corte di Baden JKF Fischer, che non solo era molto apprezzato all'inizio del del XVIII secolo, ma anche da non poca influenza sullo sviluppo della letteratura musicale di quel tempo. "Dal suo tempo, si distingue senza dubbio come una delle figure artistiche più illustri e capaci e, accanto a Pachelbel e Buxtehude, non può più essere negato il posto d'onore di un importante precursore del grande Thomaskantor (Seb. Bach). " (Dott.ssa Seiffert). "Era uno dei pianisti più forti del suo tempo e ha la fama di diffondere e far conoscere la designazione dei modi, nonché la buona esecuzione in generale su questo strumento in Germania." per quanto riguarda l'organo, sa come dimenticare completamente il pianista, com'era famoso”.
Anche J. N. Forkel lo cita nel suo lavoro: About Joh. Seb. La vita, l'arte e le opere d'arte di Bach (Lipsia 1802) scrivendo a pagina 5: »I compositori per pianoforte più famosi di quel tempo erano Froberger, Fischer, Joh. Casp. Kerl, Pachelbel, Buxtehude, Bruhns, Bohm ecc. «Significa il momento in cui Seb. Bach scoprì un'antologia con suo fratello a Ohrdruf in cui i maestri citati erano rappresentati con numerosi numeri. Con Fischer possono essere estratti solo dal cespuglio di fiori, poiché Seb. Bach lasciò Ohrdruf nel 1700 e l'anno di stampa della 2a opera per pianoforte non dovrebbe essere fissato prima del 1738. Il fatto che Fischer fosse apprezzato nella famiglia Bach è dimostrato da quelle 2 antologie, una delle quali posseduta e descritta da E. L. Gerber (N. Lexicon, I 208), ma che purtroppo è andata perduta.
Le ricchissime raccolte manoscritte della prima metà del XVIII secolo, in cui Fischer è rappresentato in molti luoghi, forniscono infine un'eloquente testimonianza della popolarità di Fischer. D'altra parte, la grande rarità di alcune sue opere fornisce la chiave del perché Fischer sia stato completamente dimenticato nel tempo; potrebbe essere merito del dott. Max Seifferts, che nella sua "Storia del pianoforte" (pagine 224-231) assegna a Fischer il posto a lungo meritato per il suo significato storico per il tempo di Bach e Händel.