Violin Concerto in D major Op. 35

Eduard Hanslick, un critico molto temuto ai suoi tempi, non fu molto lusinghiero dopo la sua prima: il violino non veniva più suonato ma piuttosto “tirato in giro, fatto a pezzi, battuto nero su blu”. Eppure non è riuscito a fermare la marcia trionfale dell'unico concerto per violino di Ciajkovskij. Le sue incredibili esigenze tecniche hanno fatto sì che sia una vera prova di virtuosismo. La sua efficacia è però dovuta soprattutto alla sua grande espressività – ci sono violinisti che non amano la lirica malinconica “Canzonetta”? – e per il suo temperamento slavo. Finalmente e anzi per la prima volta questa pietra miliare nel repertorio del violinista è ora disponibile in un'edizione critica del testo, che è fedele alla sua forma originale.?