Symphony No. 4 in A major Op. 90

"A tutti gli effetti, la Germania è la terra degli artisti", scrisse Felix Mendelssohn Bartholdy nel 1831 durante i suoi viaggi in Italia; ma l'Italia, aggiunse, «è la terra dell'arte». In effetti, ovunque andasse in Italia, il compositore 22enne trovò impulsi per la sua sinfonia ("Devo salvare l'opera finché non avrò visto Napoli"). Ma sebbene il paese abbia acceso la sua ispirazione ("Sarà il pezzo più allegro che abbia mai scritto"), in realtà non ha scritto lì la Sinfonia "italiana". Ciò non avvenne fino all'inizio del 1833, quando Mendelssohn ottenne una commissione da Londra, dove diresse poi la prima esecuzione nel maggio 1833. Iniziata l'anno successivo, la sua revisione del pezzo rimase frammentaria e il compositore non eseguì più l'opera da solo. La familiare "versione londinese" rappresenta quindi l'unica forma chiusa dell'opera che il compositore ha presentato al pubblico. Questa è la versione della Sinfonia "Italiana" che appare ora nella raccolta "Breitkopf Urtext" come prestampa dall'Edizione Completa.