Petite Messe Solennelle
- Casa editrice: Fondazione Rossini
- Compositore: Rossini, Gioachino
- Codice di riferimento: 21958
- Codice catalogo: D 02700000
- ISBN:
Quantità:
Dagli archivi della Fondazione Rossini di Pesarouno degli autografi più preziosi della collezione trasmessa per lascito testamentario da Rossini alla sua città natale:
la Petite Messe solennelle
(versione per soli, coro, due pianoforti e harmonium
L’edizione in facsimile si compone di un volume contenuto in un’elegante scatola in formato
oblungo (cm 29,5 x 37,5) rivestita in tela color testa di moro. All’interno, le eccezionali riproduzioni dei fogli autografi di Rossini della partitura per voci e pianoforte, cui seguono le parti separate per l’armonium e per il pianoforte di ripieno. Dell’edizione sono state realizzate solo 310 copie, le prime numerate da I a X, le seguenti da 1 a 300.
Composta da Gioachino Rossini nel 1863, la Petite Messe solennelle può essere considerata il testamento spirituale del Maestro. La Fondazione Rossini di Pesaro conserva il manoscritto presso il Tempietto Rossiniano, situato a Palazzo Olivieri. Rossini compose due versioni dell’opera: una prima, per soli, coro, due pianoforti e armonium e l’orchestrazione della stessa, per soli, coro, organo e orchestra.
L’autografo, qui proposto nella seconda delle due versioni, presenta una successione di carte e bifogli oblunghi, non rilegati, tenuti per lo più insieme da camicie-bifoglio non sempre integre.
Il facsimile riproduce integralmente le carte del manoscritto nella successione indicata dalla numerazione postuma (avvenuta ad opera di interventi esterni) aggiunta a matita al recto in basso a destra che conta, senza omissioni o errori,
tutte le carte oggi conservate (da 1 a 127).
Come si legge nell’autografo al recto di c. 1, la Petite Messe solennelle venne dedicata alla contessa Louise Pillet-Will, moglie del conte Pillet-Will, caro amico di Rossini. L’opera venne concepita per inaugurare la sontuosa residenza fatta costruire dal conte a Parigi: la prima esecuzione ufficiale avvenne il 14 marzo 1864 alla presenza del nunzio apostolico e di un selezionato pubblico di musicisti, letterati e critici. L’opera fu accolta con grande favore ed emozione dai presenti.
Nell’autografo della Petite Messe solennelle sono presenti tre dediche che attestano momenti diversi della composizione. Il secondo frontespizio, attualmente al recto c. 2, reca la dedica “al buon Dio”, come “ultimo peccato” di vecchiaia.
Infine al recto di c. 91, al termine dell’Agnus Dei, Rossini pose un’ultima conclusiva dedica appellandosi a Dio:
“Buon Dio, ecco terminata questa povera piccola Messa [...]. Sia dunque tu benedetto e concedimi il paradiso.
G. Rossini. Passy, 1863”