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Petite Messe solennelle

Versione per 2 pianoforti, armonium, soli e coro
  • Casa editrice: Barenreiter
  • Compositore: Rossini, Gioachino
  • Codice di riferimento: 13296
  • Codice catalogo: BA10501
  • ISBN: 9790006539550
58,20 €
Tasse incluse

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La “Petite Messe solennelle” è l'opera più bella degli ultimi anni di Rossini. La compose tra il 1863 e il 1864 all'età di 71 anni su commissione della contessa Louise Pillet-Will per la consacrazione della sua cappella privata, dove l'opera ebbe la sua prima esecuzione nel marzo 1864. Insieme allo “Stabat mater”, la messa è una delle opere sacre più importanti del compositore.

L'insolita strumentazione con due pianoforti e harmonium è del tutto in linea con la tradizione tastieristica napoletana del XVIII secolo coltivata in Francia ai tempi di Rossini. Forma un netto contrasto con lo stile delle composizioni sacre su larga scala scritte, ad esempio, da Liszt e Bruckner. Rossini ha spiegato di aver scritto la versione orchestrale successiva dell'opera risalente al 1867 per la preoccupazione che se non lo avesse fatto, altri compositori avrebbero potuto orchestrare la messa troppo pesantemente negli arrangiamenti successivi.

La riduzione per pianoforte di Andreas Köhs è estremamente idiomatica e conserva in gran parte il carattere affascinante della strumentazione insolita.

- Basato sull'Urtext della collana “Opere di Gioachino Rossini”

- Prefazione in tre lingue (Eng/Ital/Ger)

- Con una parte harmonium separata e una parte per pianoforti I e II

"... è molto difficile immaginare che qualcuno arrivi a

un testo più erudito, accurato e praticamente utile

di questo."

(Classici di oggi luglio 2010)

“Nessun compositore della prima metà dell'Ottocento godeva della misura di prestigio, ricchezza, successo popolare o influenza artistica che apparteneva a Gioachino Rossini. I suoi contemporanei lo riconobbero come il più grande compositore italiano del suo tempo. I suoi successi gettarono nell'oblio il mondo operistico di Cimarosa e Paisiello, creando nuovi standard rispetto ai quali altri compositori dovevano essere giudicati. Che sia Bellini che Donizetti si siano ritagliati stili personali è innegabile; ma hanno lavorato sotto l'ombra di Rossini, e le loro personalità artistiche sono emerse nel confronto con le sue opere. Solo con l'avvento di Verdi Rossini fu sostituito al centro della vita operistica italiana».

(Philip Gossett, The New Grove Dictionary of Music and Musicians)

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