Concerto in D for french horn

All'epoca in cui fu scritto questo Concerto, il corno a valvole – il precursore dell'odierno corno francese – non era ancora stato sviluppato, e l'esecutore doveva inserire tubi di diverse lunghezze per suonare in diverse tonalità e usare le mani per suonare le note che non rientravano nella serie armonica. Considerando tutto ciò, questo brano deve essere stato estremamente difficile da scrivere; lo è un po' meno con un corno moderno, ma rappresenta comunque una sfida. Questa è la Great Performers Edition, curata da Barry Tuckwell. Contiene parti per corno in Fa e anche per corno in Re.