Requiem in C major - op. posth - voc

Gounod compose questo Requiem sotto l'impatto della morte di suo nipote di quattro anni, Maurice. Secondo informazioni tramandate, mentre ultimava i dettagli di quest'opera fu colto dalla morte. Fu pubblicata postuma in varie costellazioni dal suo allievo Henri Busser, ma l'unica versione completa uscita dalla penna di Gounod è la versione per grande orchestra, che viene qui pubblicata per la prima volta in un'edizione critica.

Il Requiem di Gounod, a differenza di molte ambientazioni contemporanee della Messa dei Morti, non è caratterizzato dall'oscurità e dal terrore. Piuttosto, con tutta la sua trepidazione – espressa attraverso uno spiccato cromatismo – predomina un clima di fiduciosa attesa, di fiducia nella grazia e nell’equità del giudice divino. Questa fiducia trova la sua espressione nella scelta della tonalità fondamentale di Do maggiore, cosa piuttosto insolita per un requiem. L'opera venne rappresentata in modo impressionante in occasione del primo anniversario della morte di Gounod nella chiesa parigina di Sainte-Madeleine sotto la direzione di Gabriel Fauré e fu molto acclamata dalla stampa contemporanea.