Stanze

Milano, 1990 Stavo scrivendo una serie di brani per pianoforte. Avevo un obiettivo: togliere e lasciare spazio. Il titolo fa riferimento alle strofe poetiche ma anche a spazi invisibili da abitare con la mente. Un giorno la mia amica Cecilia Chailly mi chiama e mi chiede se ho un pezzo d'arpa da farle suonare. Le do Vega da provare. Due giorni dopo vado a casa sua ad ascoltarla e, con reciproco entusiasmo, le regalo tutti i pezzi che presto registreremo. Cecilia li eseguirà in concerto in varie e memorabili occasioni. Vorrei qui esprimere i miei più profondi ringraziamenti per il suo sincero aiuto nella correzione di questa nuova edizione per arpa. (L.Einaudi)